Disturbi Specifici dell’ Apprendimento (DSA)

DSA

Che siamo genitori, insegnanti, educatori, psicologi o studenti, sempre più spesso ci imbattiamo nell'intricato mondo dei Disturbi dell' Apprendimento (DSA).

Ma di cosa stiamo parlando esattamente?

 

Cosa sono?

I DSA sono (come dice il nome stesso) disturbi di origine neurobiologica con matrice evolutiva (che comporta la loro manifestazione come ritardo e/o atipia del processo di sviluppo). I DSA riguardano i bambini con funzionamento intellettivo adeguato all’età. Le abilità coinvolte in tali disturbi sono: l’abilità di lettura, di scrittura, di fare calcoli. Sulla base dell’abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica: dislessia (lettura), disgrafia e disortografia (scrittura), discalculia (calcolo).

Spesso i DSA si presentano insieme ad altre sindromi cinetiche (es. la sindrome ipercinetica o il disturbo della condotta) o ad altri disturbi evolutivi (es. il disturbo evolutivo specifico della funzione motoria o i disturbi evolutivi specifici dell’eloquio e/o del linguaggio).

 

A che età possono essere diagnosticati?

Si può fare diagnosi di DSA dopo la fine della seconda elementare per dislessia, disortografia e disgrafia, mentre per la diagnosi di discalculia bisogna aspettare la fine della terza elementare. Qualora gli insegnanti o i genitori notassero delle difficoltà già nella prima o seconda classe, sarebbe opportuno fare un controllo ed eventualmente iniziare un percorso di potenziamento.

 

Chi può fare la diagnosi?

L'Istituto  Superiore della Sanità indica che la diagnosi di DSA può essere effettuata da figure specialistiche come: neuropsichiatra infantile, psicologo e logopedista.

La diagnosi di DSA VALIDA per la scuola può esser effettuata genericamente da tutti i reparti di Neuropsichiatria infantile del Servizio Sanitario Nazionale. Mentre la validità delle diagnosi dei professionisti o enti privati varia da regione a regione.

Qualora la certificazione di diagnosi serva per la scuola, sarebbe bene informarsi sulla normativa regionale vigente

 

Cosa è il PDP e a cosa serve?

Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) rappresenta un "patto d'intesa" fra docenti, famiglia e istituzioni socio-sanitarie. E' un documento redatto dal consiglio di classe che ha il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate per l' alunno (tenendo conto delle sue capacità individuali e delle carattestiche del suo disturbo), affinchè possa raggiungere il successo formativo. Viene modificato in base alle sue esigenze.

Con la legge 170/2010  allo studente con DSA,  viene riconosciuto il diritto allo studio facendo riferimento alla didattica personalizzata, agli strumenti compensativi, alle misure dispensative e adeguate forme di verifica e valutazione.

 

Cosa sono le misure dispensative e gli strumenti compensativi?

La Legge 170/2010 richiama le istituzioni scolastiche all’obbligo di garantire “l’introduzione di strumenti compensativi, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere”.

Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria. I più diffusi sono:

  • La sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto;
  • Il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione;
  • I programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori;
  • La calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo;
  • Altri strumenti tecnologicamente meno evoluti quali tabelle, formulari, mappe concettuali, etc.

Vorrei sottolineare che l’utilizzo di tali strumenti non facilita il compito dell’alunno o dello studente con DSA ma lo solleva dalle difficoltà che il disturbo comporta. Gli strumenti hanno come scopo l'autonomia dello studente.

Le misure dispensative sono interventi che consentono allo studente di non svolgere alcuna prestazione che, risulta particolarmente difficoltosa e che non migliora l’apprendimento (ad es. non è utile far leggere a un alunno con dislessia un lungo brano, in quanto non migliora la sua capacità di lettura a causa del disturbo). Le più diffuse sono:

  • Interrogazioni programmate;
  • Verifiche orali e non scritte;
  • Tempi supplementari per lo svolgimento delle prove;
  • Valutazione dei contenuti, non della forma;
  • Dispensa dal copiare e dal prendere appunti;
  • Dispensa dall'uso del corsivo;
  • Uso del vocabolario;
  • Prove su contenuti significativi, ma con tempi adeguati.

Le misure dispensative devono essere riportate nel Piano Didattico Personalizzato assieme agli strumenti compensativi, come previsto dalla Legge 170/2010.

La loro adozione deve essere valutata sulla base delle capacità individuali e le caratteristiche dello studente con DSA.

Se pensi che tuo figlio possa avere delle difficoltà di Apprendimento o gli hanno già diagnosticato un DSA ti consiglio di leggere il libro:

Lo Presti, G. (2015), “Nostro figlio è dislessico. Manuale di autoaiuto per i genitori di bambini con DSA. Ed. Erickson. Un'utilissima guida per capire a fondo cosa è un DSA e come affrontare il problema.

Per una piacevole lettura consiglio: Grenci R., Zanoni D. (2015), "Storie di straordinaria dislessia. 15 dislessici famosi raccontati ai ragazzi". Ed. Erickson.

Cutrera, G. "Demone bianco. Una storia di dislessia". (PDF gratuito) (audiolibro)


 


 

Dal 2021 faccio parte dell'equipe n. 257 autorizzata dall'ATS Nord Milano per la diagnosi dei disturbi dell'apprendimento. Se sei un genitore preoccupato per il proprio figlio/a, possiamo parlarne insieme.

American Psychiatric Association, (2013) Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – Quinta Edizione. A cura di Biondi M. Raffaello Cortina Editore, Milano 2014.

ICD-10, Decima revisione della classificazione internazionale delle sindromi e dei disturbi psichici e comportamentali, Masson, Milano 1992.

Lo Presti, G. (2015), “Nostro figlio è dislessico. Manuale di autoaiuto per i genitori di bambini con DSA”. Ed. Erickson.

Stella G., La Dislessia, Ed. Il Mulino, Bologna, 2004, p: 15.

Trisciuzzi L.; Zappaterra T., La dislessia. Una didattica speciale per le difficoltà nella lettura, Angelo Guerini e Associati, Milano, 2014, p: 50

Nicoletti C., Il ruolo delle TIC per studenti con problemi di dislessia e disgrafia.

Consensus Conference

Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca

Miur (2011), Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento.

Schema di accordo tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano su "Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei diagnostica dei disturbi specifici di apprendimento (DSA)"

URP, Alunni con disabilità